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Anziani non autosufficienti, il “caregiver” è sempre più donna

06.04.2018
Sigot

Donna, età di mezzo, a cavallo tra vita professionale e ruolo di madre, e sola nel prendersi cura del proprio genitore non autosufficiente



con i conseguenti sovraccarichi di stress emotivo fra cui rabbia, senso di colpa e di impotenza. È il ritratto della figura del “caregiver” (assistente) in Italia, emerso dai dati raccolti in quasi due anni di attività da VillageCare.it, piattaforma nazionale che si occupa di orientamento e sostegno per chi si prende cura di anziani con fragilità. La fotografia di questa realtà viene resa nota in previsione della Giornata mondiale della salute (in programma il 7 aprile) per far luce su un ruolo, non regolamentato dalla legge, che coinvolge oltre 8 milioni di italiani. Un numero destinato a crescere secondo l'Istat. Basandosi su oltre 2.000 fra telefonate e mail emergono problemi e necessità per chi vive un inversione di ruoli, ovvero diventa genitore del proprio genitore e ha figli a sua volta. L'82% delle richieste di informazioni provengono da donne: il 75% ha tra i 45 e i 54 anni, l'86% è rappresentato da madri lavoratrici con livello di istruzione medio-alto e il 67% dichiara di essere sottoposto a carichi di stress psicofisico difficilmente gestibili. Solo il 14% dei caregiver si appoggia ad un aiuto esterno. La gran parte dei casi è di genitori che hanno patologie: il 59% sono neuro-degenerative (Alzheimer, Parkinson e demenza), mentre il restante 41% è suddiviso tra disabilità motorie, problemi cardiaci e respiratori, oncologici, diabete e malattie rare. La necessità espressa con maggiore frequenza, nei primi mesi dell'anno, riguarda il reperimento di strutture per trascorrere una vacanza di sollievo in previsione del periodo estivo: alberghi assistiti per persone parzialmente autosufficienti e residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti.

Fonte: Agenzia Ansa