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La Sigot e la Simeu insieme per un percorso intraospedaliero per l'anziano fragile

18.04.2018
Sigot

Il 22 marzo scorso - negli uffici di Aristea in Roma - si è insediato il gruppo di lavoro misto Sigot - Simeu con l'obiettivo di produrre un Position Paper comune sul percorso dell'anziano fragile all'interno dell'ospedale.



La moderna epidemiologia – che vede i nuovi ospedali sempre più affollati di pazienti anziani affetti da patologie gravi, complesse e urgenti – richiede una forte collaborazione tra i geriatri ospedalieri e i medici di emergenza-urgenza. Il 22 marzo scorso – nella sede Sigot di Roma – si è insediato il gruppo di lavoro misto composto da Sigot (Società italiana di geriatria ospedale e territorio) e Simeu (Società italiana di medicina di emergenza e urgenza) con l'obiettivo di produrre un Position Paper comune sul percorso dell'anziano fragile all'interno dell’ospedale.

La Sigot è stata rappresentata dal past president Alberto Ferrari, il vicepresidente Lorenzo Palleschi e la consigliera nursing Roberta Isopi, mentre per la Simeu sono intervenuti il presidente Francesco Rocco Pugliese e il segretario Giuseppina Fera. Il gruppo di lavoro ha stabilito di utilizzare come piattaforma di partenza il documento di consenso Sigot sulla gestione del paziente anziano ospedalizzato approvato dalla società europea di medicina geriatrica nel 2013. Sono stati inoltre scelti alcuni punti chiave di discussione per i prossimi incontri: target età, fast track per area assistenza specificamente dedicata entro 24-48 ore, strumenti multidimensionali per i pazienti che non possono ricevere il fast track.

Secondo il presidente Sigot Filippo Luca Fimognari «occorre rilanciare con forza il ruolo dell’ospedale come tappa imprescindibile nella gestione delle malattie degli anziani, senza illudersi che i servizi territoriali possano, da soli, risolvere il problema del sovraffollamento degli ospedali e dei dipartimenti di emergenza. Il ricorso dei pazienti anziani ai servizi di emergenza-urgenza è quasi sempre appropriato e “legittimo”. Per questo gli ospedali devono trasformarsi, anche culturalmente, per accogliere questo nuovo tipo di paziente che il miglioramento delle cure e l’allungamento della vita ci ha consegnato». Il prossimo confronto tra le due Società è previsto nell’ambito del prossimo Congresso nazionale Sigot di Roma che si aprirà il prossimo 3 maggio con un simposio bi-societario appositamente su questo tema. Il cronoprogramma del gruppo di lavoro prevede la produzione del documento entro il prossimo Congresso nazionale Sigot del 2019.