La spirometria costituisce il gold standard per la diagnosi di bpco anche nel paziente anziano, mentre per la scelta della terapia rimangono fondamentali sintomi e numero di riacutizzazioni. Soprattutto nel frequente riacutizzatore bisogna pensare subito alla triplice terapia.
La niv bilevel è una metodica di ventilazione non invasiva che deve essere utilizzata anche dai geriatri, in particolare per il suo razionale nell'insufficienza respiratoria ipercapnica (pump failure) e nell'insufficienza respiratoria dello scompenso cardiaco, mentre nell'ards e nell'insufficienza respiratoria ipossiemica, oltre alle metodiche invasive e al casco in modalità blevel, un ruolo preponderante lo assumono gli alti flussi di ossigeno.
Per il trattamento della polmonite dell'anziano in comunità bisognerebbe sempre identificare l'agente eziologico per il corretto trattamento (non è un'urgenza clinica come la sepsi). La pct non è utile nella diagnosi, può avere un ruolo nello stabilire la durata e la risposta alla terapia. Anche se la radiografia del torace rimane il gold standard, in qualsiasi setting il geriatra dovrebbe imparare a fare una diagnosi basata sull'ecografia toracica.
La nutrizione nel paziente critico intubato o in rianimazione o critico non andrebbe iniziata subito, ma almeno bisognerebbe attendere le 48 ore. La via enterale è da preferire, senza aver fretta di raggiungere rapidamente il target anche al fine di evitare intolleranza gastrica o refeeding syndrome, da preferire continuativa anziché a boli, non vi è evidenza di beneficio nell'aggiunta di antiossidanti o multivitaminici.