Editoria

La vecchiaia nella storia della fotografia (1839-1949) - Introduzione

24.08.2019
SOUTHWORTH e HAWE, Donna con la cuffia, (senza data)

di Domenico Sabatini - Il titolo altisonante vorrebbe annunciare una ricerca sull’immagine dell’età senile nei primi cento anni di fotografia, dai dagherrotipi all’esordio della fotografia moderna, cioè dal 1840 alla prima metà del Novecento.

Un titolo più dimesso ma più intrigante, in qualche modo provocatorio, avrebbe potuto essere “I primi cento anni di fotografia, quando la vecchiaia non c’era”; per dire con una frase rude, quasi uno slogan, che la vecchiaia come fenomeno sociale è nata dopo la seconda guerra mondiale.
Infatti, prima di quell’epoca, i vecchi esistevano come rarità, rispetto ad una popolazione che moriva alla nascita, moriva giovane per malattia o per guerre, moriva in età adulta per sventure o abitudini di vita, che fossero in difetto come la fame e le carenze alimentari oppure in eccesso. Sappiamo che nel primo ‘900 l’aspettativa di vita, per quanto raddoppiata rispetto ai secoli precedenti con l’avvento della civiltà industriale e il miglioramento dell’igiene e dell’alimentazione, non superava in Europa i 65 anni.

In questo lavoro si cercherà di dimostrare come la rarità e insieme la particolarità della presenza di persone anziane nei primi anni della fotografia fosse dovuta soprattutto alle caratteristiche ostiche della tecnica fotografica ai suoi esordi, e ai suoi elevatissimi costi. Ma resterà ugualmente rara dopo, alla fine dell’‘800, quando la fotografia uscirà dallo spazio ristretto degli studi per andare a scovare il mondo delle strade e delle campagne, quando cioè diventerà documentaria, utilizzando soprattutto le immagini costruite, per esempio, di P.H. Emerson, J. Gale e F. M. Sutcliffe, e poi quelle più “naturali”, quasi improvvisate, di J. Thomson, E. Atget e P. Geniaux.

La vecchiaia rimarrà ancora rara e occasionale agli inizi del secolo scorso nelle immagini di Lewis Hine e Jacob Riis, che pure avranno attenzione per tutti i fenomeni (e i problemi) sociali di quel tempo: il lavoro degli uomini senza norme di sicurezza, il lavoro delle donne, il lavoro minorile, e poi la povertà delle popolazioni migranti, delle loro abitazioni, della loro vita.

Finalmente intorno agli anni ‘30 del secolo scorso comparirà la vecchiaia e, per così dire, sotto varie forme; qualche volta in modo strumentale (Kertetz), qualche volta per sincero interesse anche solo curiosamente estetico (Brassai, Bill Brandt).
Da ultimo come ricerca di qualcosa che sta nascendo nella realtà sociale; si pensi agli anziani borghesi e ricchi in vacanza a Nizza immortalati in un intero servizio fotografico da Lisette Model tra il 1930 e il 1940.