39° Congresso Nazionale SIGOT a Modena
Modena dal 21 al 23 maggio 2025 presso il BPER Forum "Guido Monzani"
C’è una strategia per arginare la depressione negli anziani. Ed è quella di mangiare frutta, verdura e cereali.
Lo suggerisce uno studio americano, condotto su circa 1.000 persone con età media di 81 anni, che per sei anni sono state monitorate sul fronte alimentare e psicologico. Lo studio verrà presentato al congresso dell'American Academy of Neurology, ad aprile a Los Angeles. I ricercatori hanno scoperto che chi evitava la carne rossa, i grassi saturi e lo zucchero, preferendo verdure, frutta e cereali integrali, aveva una probabilità più bassa dell'11% di soffrire di depressione. «La depressione è comune negli anziani e più frequente nelle persone con problemi di memoria, fattori di rischio vascolare quali ipertensione o colesterolo alto, o persone che hanno avuto un ictus», spiega l'autrice dello studio, Laurel Cherian, del Rush University Medical Center di Chicago e componente dell'American Academy of Neurology. «Cambiare il proprio stile di vita e la dieta è spesso preferibile rispetto all'assunzione di farmaci, per questo - spiega - volevamo vedere se la dieta potesse rappresentare una strategia efficace per ridurre il rischio di depressione». Durante lo studio, i partecipanti sono stati monitorati analizzando tutti i sintomi della depressione, a partire da disturbi minori - come avvertire fastidio per cose che solitamente non li «toccavano» - fino al «non vedere alcuna speranza nel futuro». Il campione ha risposto a questionari sulla frequenza nei consumi di alcuni alimenti, e i ricercatori hanno monitorato quanto la dieta rispettava il regime “Dash” (Dietary approaches to stop hypertension) che raccomanda cibi a basso contenuto di grassi, o se era basata su una dieta occidentale ricca di grassi e zuccheri. Ebbene le persone che seguivano un regime “Dash” hanno mostrato meno rischi di depressione rispetto a chi non aveva seguito questo tipo di alimentazione. Al contrario, chi aveva seguito una dieta ricca di grassi saturi e carni rosse, con poca frutta e verdura, aveva più probabilità di esserne colpiti. «Sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti e per determinare quali sono i migliori componenti nutrizionali della dieta “Dash” capaci di prevenire la depressione e mantenere il cervello in salute», ha aggiunto Cherian.
FONTI:
https://www.aan.com/AAN-Resources/Details/press-room/current-press-release/
https://www.aan.com/conferences-community/annual-meeting/