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Italia ultima in Europa per spesa destinata all’assistenza a lungo termine

12.07.2018
Sigot

Poco più del 10% della spesa sanitaria italiana (circa 15 miliardi di euro) va all'assistenza a lungo termine.



Questo dato la vede tra i fanalini di coda in Europa, a fronte di percentuali che superano il 25% nei Paesi del Nord. Di questi 15 miliardi solo 2,3 (l'1,3% della spesa sanitaria totale) sono destinati alle cure domiciliari, con un contributo a carico delle famiglie di circa 76 milioni di euro. È quanto emerge dalla seconda indagine sull'assistenza domiciliare in Italia, realizzata da “Italia Longeva” e presentata al ministero della Salute nel corso della terza edizione degli Stati generali dell'assistenza a lungo termine. Il trend dell'offerta di cure domiciliari agli anziani è in crescita (+0,2% rispetto al 2016), ma resta ancora un privilegio per pochi: ne gode solo 3,2% degli over65 residenti in Italia. Mediamente, le Asl coinvolte nell'indagine garantiscono ai loro anziani l'87% delle 31 prestazioni a più alta valenza clinico-assistenziale previste nei Lea, arrivando, in alcuni casi, ad offrire fino al 100% dei servizi, come avviene a Catania, Chieti e Salerno. Un'evidente disomogeneità riguarda invece il numero di accessi in un anno (si va da un minimo di 8 a un massimo di 77 della Asp di Potenza) e le ore di assistenza dedicate al singolo anziano (oscillano da un minimo di 9 a un massimo di 75 nella Asl Roma 4). In tutti i casi, si tratta di interventi principalmente a carattere infermieristico e, a seguire, fisioterapico e medico. All'ampia variabilità in termini di assistiti ed attività erogate, corrispondono anche costi differenti per la singola presa in carico che variano dai 543 euro della Ats Montagna di Sondrio agli oltre 1.000 euro della Asp di Potenza, e non sempre ad un maggior carico assistenziale corrisponde una spesa più elevata.

Fonte: Agenzia Ansa