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Rapporto Osservasalute: «Nel 2028 in Italia ci saranno 6,3 milioni di anziani non autosufficienti»

20.04.2018
Sigot

In soli 10 anni, ovvero nel 2028, si registrerà in Italia una popolazione anziana non autosufficiente pari a 6,3 milioni di persone.



La proiezione è del Rapporto Osservasalute 2017: nel 2028, tra gli over-65 le persone non in grado di svolgere le attività quotidiane per la cura di se stessi (dal lavarsi al mangiare) saranno circa 1,6 milioni (100.000 in più rispetto a oggi), mentre quelle con problemi di autonomia (preparare i pasti, gestire le medicine e le attività domestiche) arriveranno a 4,7 milioni (+700.000). Ciò, avverte il Rapporto, porrà «seri problemi per l'assistenza».
Il trend, sottolinea il Rapporto - pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, che ha sede presso l’Università Cattolica, e coordinato dal presidente dell'Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi e dal direttore scientifico dell'Osservatorio Alessandro Solipaca - è delineato «considerando l'andamento demografico di invecchiamento e gli attuali tassi di disabilità, ma i dati potrebbero rappresentare una sottostima del problema».
«Ci troveremo di fronte a seri problemi per garantire un'adeguata assistenza agli anziani - avverte Solipaca - in particolare quelli con limitazioni funzionali (che non sono autonomi), perché la rete degli aiuti familiari si va assottigliando a causa della bassissima natalità che affligge il nostro Paese da anni e della precarietà dell'attuale mondo del lavoro che non offre tutele ai familiari caregiver».
Più in generale, l'indagine segnala come diminuisca il numero degli abitanti in Italia, con oltre 1 italiano su 5 che ha più di 65 anni: attualmente sono 6,6 milioni i 65-74enni (10,9% con un picco del 12,7% in Liguria), 4,8 milioni i 75-84enni, 2 milioni gli over-84 (con le donne che rappresentano la maggioranza, ovvero il 68%). Continuano invece a calare gli ultracentenari: al gennaio 2017, meno di 3 residenti su 10.000 hanno 100 anni e oltre e le donne sono le più numerose. Attualmente, ben il 30,3% degli ultrasessantacinquenni ha molta difficoltà o non è in grado di usare il telefono, prendere le medicine e gestire le risorse economiche, preparare i pasti, fare la spesa e svolgere attività domestiche, leggere, svolgere occasionalmente attività domestiche pesanti. Tali prevalenze si attestano al 13% nella classe di età 65-74 anni, al 38% per gli anziani tra i 75-84 anni e al 69,8% tra gli ultra ottantacinquenni. Da ciò, rileva il Rapporto, «si evince una richiesta di aiuto e una difficoltà di gestione della quotidianità».

Fonte: Agenzia Ansa