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Tumori, gli anziani guariscono meno: screening gratis fino 74 anni

19.11.2018
Sigot

In Italia gli anziani guariscono dal tumore meno che in Europa: solo il 37% è vivo a un quinquennio dalla diagnosi, contro il 40% della media Ue.



Tra le cause gli stili di vita scorretti, il minore accesso a terapie efficaci e l'esclusione dai programmi di screening, che si fermano a 69 anni. A richiamare l'attenzione su questo dato sono gli oncologi riuniti a Roma per il XX congresso nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), dal quale parte anche una richiesta alle istituzioni: gli screening anticancro siano estesi fino a 74 anni. Ogni giorno in Italia più di 510 nuovi casi di cancro riguardano proprio gli over 70. Il 63% dei pazienti colpiti da tumore e' vivo a 5 anni dalla diagnosi, percentuale che pone il nostro Paese al vertice in Europa. Purtroppo non è così per gli anziani. Per questo l'Aiom e la Fondazione Aiom, con Senior Italia FederAnziani, hanno realizzato il primo progetto nazionale per prevenire e vincere i tumori negli anziani ('Cancro, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni'), presentato al Congresso. L'accesso alle cure "diventa più difficile con l'avanzare degli anni - afferma Stefania Gori, presidente Aiom -. Sette over 70 su dieci scoprono la malattia in fase avanzata, quando le terapie sono meno efficaci. Anche gli anziani possono invece sconfiggere il cancro, ma vanno abolite le discriminazioni che questi pazienti devono ancora affrontare, con più impegno sul fronte della prevenzione". Da qui la richieste di prolungare a 74 anni gli screening gratuiti previsti (per seno, cervice uterine e colon retto): "Proprio gli anziani sono più sensibili all'importanza di questi esami rispetto alle classi di età più giovani - spiega Gori -. Basta pensare che, nel 2016, il 40% dei cittadini invitati ha eseguito lo screening colorettale e l'adesione più alta è stata registrata proprio fra i 65-69enni (47% donne e 45% uomini)". Ed una buona risposta è arrivata dalle prime due tappe di 'Cancro, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni', che si sono svolte nei centri anziani di Milano e Cosenza. Il progetto prevede che gli oncologi entrino nei centri anziani per sensibilizzare non solo sugli screening ma anche sugli stili di vita corretti, sottolinea Fabrizio Nicolis, presidente Fondazione Aiom: "Il 57% degli over 65 infatti è in sovrappeso o obeso, il 10% fuma, il 48,7% è sedentario". "Con questo progetto vogliamo diffondere una nuova cultura dell'assistenza oncologica, che abbia al centro le esigenze dell'anziano", evidenzia Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani. Inoltre, "è essenziale coinvolgere gli anziani nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. La differenza in sopravvivenza e lo svantaggio prognostico - conclude la presidente Aiom - invece di ridursi, sono infatti aumentati nelle ultime due decadi e sono tuttora in crescita, soprattutto in Italia".